Il reato di stalking: cosa prevede la legge e come tutelarsi

Negli ultimi anni il reato di stalking ha assunto sempre maggiore rilevanza nella società e nei tribunali italiani. Si tratta di una forma di persecuzione, spesso sottovalutata all’inizio, ma che può avere conseguenze gravi sulla vita e sulla serenità delle vittime.
Conoscere cosa prevede la legge e come agire è fondamentale per tutelarsi in modo tempestivo ed efficace.

Cos’è lo stalking 

Lo stalking, o meglio il reato di atti persecutori, è disciplinato dall’articolo 612-bis del Codice Penale, introdotto nel 2009 con il cosiddetto “Decreto Sicurezza”.
La norma punisce chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta un’altra persona in modo tale da:

  • cagionarle un perdurante e grave stato d’ansia o di paura;
  • ingenerarle un fondato timore per la propria incolumità o per quella di una persona vicina;
  • costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita.

Il reato è perseguibile a querela della persona offesa, salvo che la vittima sia un minore, una persona con disabilità o ancora quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio.

Esempi di condotte persecutorie

Le condotte di stalking possono manifestarsi in molte forme diverse. Tra le più comuni troviamo:

  • Messaggi e telefonate incessanti;
  • Pedinamenti o appostamenti sotto casa o sul luogo di lavoro;
  • Contatti indesiderati sui social network;
  • Diffusione di notizie o immagini private;
  • Minacce dirette o indirette.

Come denunciare e quali sono le tutele

La persona vittima di stalking può presentare querela entro sei mesi dal fatto. È utilissimo documentare ogni episodio (messaggi, e-mail, fotografie, testimoni) e rivolgersi tempestivamente ad un avvocato penalista.

Perché rivolgersi a un avvocato

Affrontare una situazione di stalking richiede competenze legali specifiche e sensibilità umana.
Un avvocato penalista esperto può:

  • valutare la gravità dei comportamenti subiti;
  • predisporre la querela in modo corretto;
  • richiedere misure cautelari immediate;
  • assistere la vittima in tutte le fasi del procedimento.

Conclusione

Lo stalking non deve mai essere sottovalutato. Agire subito è il primo passo per tornare a vivere con serenità e sicurezza.
Se ritieni di essere vittima di condotte persecutorie, contatta il nostro studio legale: offriamo consulenze riservate e personalizzate per tutelare i tuoi diritti e la tua sicurezza.

Spesso capita anche di essere vittime di denunce strumentali ed essere accusati di stalking pur non avendo commesso alcun atto persecutorio. Il nostro studio legale può aiutarti  a difenderti da una così grave accusa.

Reato estinto con condotte riparatorie: quando e come è possibile?

Molti assistiti, coinvolti in un procedimento penale, ci chiedono: È vero che se risarcisco il danno posso evitare il processo o la condanna? La risposta è: sì, in certi casi è possibile ottenere l’estinzione del reato con il risarcimento del danno. In questo articolo ti spieghiamo quando si può fare, come funziona e quali vantaggi può portare.


1. Cos’è l’estinzione del reato per condotte riparatorie

Il nostro ordinamento prevede che alcuni reati possano essere dichiarati estinti se l’imputato pone in essere determinate condotte riparatorie, come ad esempio il risarcimento integrale del danno alla persona offesa.

Si tratta di una forma di giustizia riparativa, introdotta con il d.lgs. 274/2000 per i reati di competenza del giudice di pace, e poi estesa anche ad alcuni reati più gravi (come ad esempio le lesioni personali colpose o alcuni reati contro il patrimonio).


2. Quando è possibile ottenere l’estinzione del reato

L’estinzione del reato per risarcimento del danno è possibile solo per alcune tipologie di reati. I principali requisiti sono:

  • Reato perseguibile a querela di parte
  • La persona offesa deve aver ricevuto un risarcimento integrale del danno
  • se la persona offesa non accetta il risarcimento è comunque possibile chiedere al Giudice di dichiarare estinto il reato formulando un’offerta reale a norma degli artt. 1208 e seguenti c.c.
  • la condotta riparatoria deve essere posta in essere prima della dichiarazione di apertura del dibattimento

3. I vantaggi per l’imputato

Se il giudice accoglie l’istanza il reato è dichiarato estinto e l’imputato non subisce alcuna condanna. I vantaggi sono notevoli:

  • Nessuna iscrizione nel casellario giudiziale come condannato
  • Niente processo (o processo che si chiude rapidamente)
  • Nessuna sanzione penale

Naturalmente, tutto questo richiede la collaborazione della persona offesa e un intervento tempestivo del difensore.


4. Il ruolo dell’avvocato

Il compito del difensore è valutare subito se il reato rientra tra quelli estinguibili, contattare la persona offesa (quando possibile) e costruire un accordo riparativo che soddisfi le condizioni di legge. Dopodiché si può presentare un’istanza al giudice, anche prima del dibattimento. Di frequente accade anche che, trovato l’accordo con la persona offesa, quest’ultima decida di procedere alla remissione di querela con chiusura immediata del procedimento ed estinzione del reato, senza bisogno di dover presentare l’istanza ex art. 162 ter c.p. al Giudice.


Conclusione

In molti casi, una soluzione intelligente e collaborativa può evitare l’aggravarsi delle conseguenze penali. Se sei coinvolto in un procedimento penale per un reato procedibile a querela di parte, valuta con il tuo avvocato se puoi risolvere la situazione in modo efficace e senza condanna, attraverso un percorso riparativo.

Hai bisogno di una consulenza su un procedimento in corso? Contattaci: possiamo valutare insieme se ci sono le condizioni per richiedere l’estinzione del reato.