Dal 10 ottobre 2025 entra in vigore una nuova norma penale molto importante: l’articolo 612‑quater del codice penale, introdotto dalla Legge 23 settembre 2025, n. 132, che affronta le implicazioni dell’intelligenza artificiale nella diffusione illecita di contenuti.
In parole semplici: chi pubblica, cede o comunque diffonde immagini, video o voci falsificati (o alterati) con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, idonei a trarre in inganno sulla loro genuinità, senza il consenso della persona ritratta, potrà essere perseguito penalmente, allorquando venga cagionato un danno.
Ecco come funziona, chi può essere coinvolto, e perché chi subisce un abuso può rivolgersi a un avvocato penalista.
Che cosa punisce l’art. 612‑quater c.p.
La norma prevede:
- È reato chi, senza il consenso della persona interessata, cede, pubblica o altrimenti diffonde immagini, video o voci falsificati o alterati tramite sistemi di intelligenza artificiale, che siano idonei ad ingannare chi li osserva o ascolta circa la loro genuinità.
- La pena prevista è reclusione da 1 a 5 anni.
- Il reato è, di regola, procedibile a querela della persona offesa (cioè, l’azione penale parte solo se la vittima presenta una querela).
- Tuttavia, si procede d’ufficio (cioè si può procedere anche senza querela) se:
Perché è una norma rilevante (e insidiosa)
1. L’inganno “high-tech”
Con gli strumenti attuali di AI è sempre più facile creare immagini, video o voci che sembrano reali, ma non lo sono (deepfake, audio sintetici, manipolazioni). Questa norma mira a colpire chi utilizza tali tecnologie per danneggiare la reputazione altrui, diffondere false accuse, creare “prove” fasulle, ecc.
2. Il regime di procedibilità
Il fatto che la norma sia in linea generale a querela significa che è la vittima che deve attivare la macchina giudiziaria. Chi subisce la diffusione illecita deve sapere di dover presentare querela entro i termini per non perdere la possibilità di agire.
Ma esistono condizioni in cui si potrà procedere anche d’ufficio, rendendo possibile l’azione penale indipendentemente dalla volontà del danneggiato. Queste condizioni riguardano situazioni aggravate o soggetti particolari (ad esempio un incapace).
Quali casi concreti possono rientrare nel nuovo reato?
Ecco alcuni esempi (ipotetici) di situazioni che potrebbero configurare il nuovo reato:
- Diffondere sui social un video manipolato in cui una persona dichiara cose mai dette, generando danni alla reputazione.
- Pubblicare una conversazione audio falsificata con voce diventata “simile” a quella della vittima, convincendo altri che la persona ha detto ciò che in realtà non ha detto.
- Inserire il volto di qualcuno in un video compromettente, pur non essendo presente o non avendo mai partecipato all’evento reale.
- Creare falsi messaggi vocali attribuiti a una persona, poi diffusi per scopi di ricatto, diffamazione o estorsione.
Se l’alterazione tramite AI è ben realizzata, può essere difficile per chi subisce l’abuso dimostrare la falsità, e in questo contesto la consulenza tecnica e legale diventa essenziale.
Cosa può fare chi subisce un illecito secondo l’art. 612‑quater
Se credi di essere vittima di una diffusione illecita di contenuti manipolati con l’uso dell’AI:
- Raccogli prove fin da subito: screenshot, file originali (se li hai), tracce digitali, testimoni.
- Valuta la falsità o alterazione del materiale con un consulente tecnico (perizia informatica / digitale).
- Presenta querela presso la competente autorità giudiziaria, entro il termine previsto dalla legge, chiedendo che si proceda per il reato previsto dall’art. 612‑quater.
- Affidati a un avvocato esperto in diritto penale e in diritto della tecnologia / digitale, che possa assisterti sia in sede penale sia eventualmente in sede civile e che possa chiedere anche misure immediate a tua tutela (es. rimozione del contenuto, oscuramento, sequestro ecc…)
Cosa tenere presente nell’immediato?
- La norma è nuova: occorrerà vedere come verrà applicata nei casi concreti.
- La distinzione tra “contenuto genuino” e “contenuto alterato” può essere oggetto di controversia tecnico‑scientifica.
- Il termine per proporre querela è un vincolo temporale: se scade, potresti perdere la possibilità di far valere il reato.
- Se il fatto è connesso con altri reati, potrebbe scattare la procedibilità d’ufficio, che modifica la dinamica dell’azione penale.
- In casi di persone incapaci, l’azione può partire d’ufficio, anche senza querela.
Perché è utile rivolgersi a un avvocato specializzato
- Valutazione preliminare: capire se il materiale diffuso rientra davvero nel nuovo reato o in altre fattispecie esistenti (diffamazione, calunnia, violazione della privacy, pedopornografia, ecc.).
- Supporto tecnico‑forense: collaborazione con periti informatici per dimostrare la falsità o alterazione dei contenuti.
- Redazione della querela/atto di denuncia ben formulato, con tutti gli elementi utili.
- Interventi urgenti: sequestri, oscuramento, rimozione ecc….
Lo Studio Legale Grici & Testa può fornirti un valido aiuto grazie alla collaborazione con periti esperti e ad un team di avvocati esperti sia di diritto penale che diritto civile per una tutela completa.